Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 31 marzo 2010 «Finalmente è caduta la maschera e adesso sappiamo chi ha davvero a cuore l’ambiente». È durissima la presa di posizione del consigliere provinciale dei Verdi Roberto Bombarda, all’indomani della notizia che si farà il collegamento sciistico in Val delle Lanze, con i soldi della Regione Veneto e la regia della Carosello Ski. Bombarda ricorda che il consiglio provinciale, nel 2008, votò all’unanimità due ordini del giorno (di Giovanazzi e di Bombarda) che impegnavano la giunta provinciale a non consentire il collegamento. «Un bel regalo di Pasqua per gli speculatori, l’ennesima giornata tragica per gli amanti della natura e della montagna. Artefice di questo capolavoro dello sviluppo una società impiantistica domiciliata ai Fiorentini di Lastebasse, ma in realtà composta prevalentemente da soci trentini. Evidentemente il cambio di legislatura ed avere le “persone giuste al posto giusto” in quel di Trento fa dimenticare le decisioni assunte all’unanimità dal Consiglio provinciale di Trento. Infatti, nel corso dei lavori del Consiglio provinciale del 2008, venivano presentati e discussi due distinti ordini del giorno, a firma Giovanazzi e Bombarda, che confluivano in un dibattito unificato (proposte di ordini del giorno n. 10 e n. 16 al disegno di legge n. 263), successivamente votati all’unanimità che impegnavano la Giunta provinciale “a riverificare, da subito, la portata del progetto di sviluppo impiantistico di Folgaria al fine di escludere il collegamento col Veneto” (odg n. 10, Giovanazzi) ed “a ribadire il parere negativo, già espresso nella risposta del 6 maggio 2008 all’interrogazione a risposta immediata n. 3297, in relazione al possibile collegamento sciistico tra Folgaria e gli impianti posti sul versante veneto”». Bombarda ricorda che nel corso del dibattito, l’assessore Gilmozzi disse: «La variante al piano regolatore (di Folgaria, ndr) ci vede intenzionati a creare un’interruzione pianificatoria verso il Veneto». Ora, dice Bombarda, «Poiché dietro al progetto di collegamento impiantistico sta un’operazione di speculazione edilizia, con migliaia di metri cubi di nuova edificazione in quota, con ingentissimi ed irreversibili danni ad un ambiente naturale integro e di alta qualità, l’operazione non può essere valutata solo sotto l’aspetto sciistico». Per il consigliere «Lo sciagurato collegamento sciistico produrrà solo danni ambientali rilevantissimi e probabili perdite economiche ulteriori al sistema imprenditoriale locale. Ma tanto ora ci penserà “mamma-Provincia” a tappare i buchi e chissà che questi impianti non li compri in lease-back la Trentino Sviluppo, non ci sarebbe certo da stupirsi … Almeno è caduta la maschera». |
ROBERTO
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